Vai al contenuto
Caricamento Eventi

I NUOVI CONFINI DELLE BIBLIOTECHE ACCADEMICHE

Introduce e coordina

SIMONA TURBANTI, Università di Pisa e Milano

 

GABRIELLA BENEDETTI, Coordinatore organizzativo del Sistema bibliotecario dell’Università di Pisa

Biblioteche accademiche e terza missione: un mondo di conoscenza da conoscere

 Una breve panoramica sul percorso che ha portato all’istituzionalizzazione della Terza Missione introduce la riflessione sul contributo delle biblioteche accademiche alle attività connesse alla produzione e gestione di beni culturali e al public engagement, evidenziando i molteplici versanti in cui tale contributo si esplica. Le considerazioni finali sollevano qualche spunto di riflessione sulla misurazione delle iniziative di natura sociale, educativa e culturale, con un approccio di tipo quantitativo.

MARIA CASSELLA, Responsabile Area Servizi bibliotecari del Campus “Luigi Einaudi”, Università degli studi di Torino

Tra open science, public engagement  e valorizzazione delle collezioni: iniziative di citizen science nelle scienze umane

Il contributo mira ad evidenziare, innanzitutto, il nesso tra open science, citizen science e Terza missione. Si concentra, quindi, sui progetti di citizen science nelle scienze umane; in questo ambito le iniziative di citizen science mirano a coinvolgere il pubblico nella valorizzazione delle collezioni, a creare consapevolezza, interesse e partecipazione attiva verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. In questo senso la citizen science diventa una grande opportunità per i fondi bibliografici e archivistici posseduti da biblioteche e archivi.

LAURA TESTONI, Biblioteca di Scienze mediche e farmaceutiche, Università degli studi di Genova

Cura o incuria? Applicare il paradigma della “cura” nelle biblioteche accademiche

 

Break

 

AGNESE BERTAZZOLI, Sapienza Università di Roma

Biblioteche accademiche generatrici di innovazione e sostenibilità

Le biblioteche delle Università possono generare innovazione e sostenibilità? In che modo? Il contributo propone una riflessione sul ruolo che le biblioteche accademiche svolgono in relazione alla generazione di innovazione sociale e culturale nel paradigma della sostenibilità. Tale ruolo, del quale gli Atenei italiani non colgono ancora pienamente le potenzialità, è cruciale per il riposizionamento strategico delle biblioteche nelle Università d’appartenenza.
L’Agenda 2030, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il progetto Bes dell’Istat sono le bussole che permetteranno di individuare alcune delle occasioni che le biblioteche accademiche hanno per generare innovazione e sostenibilità. Un approfondimento sarà dedicato alla transdisciplinarità e alle relazioni tra Università, biblioteche e territorio, preziose opportunità d’innovazione che verranno collegate alle parole chiave impatto, comunità, prossimità.

ANNA BERNABÈ, CERB – Centro di Ricerca in Bibliografia dell’Università di Bologna

Patrimonio storico e fondi speciali delle biblioteche di ateneo: cornici strategiche per il territorio e le comunità

Il legame tra le biblioteche di ateneo ed il territorio in cui sono state concepite e si sono sviluppate, in seno agli atenei di appartenenza, può essere un’efficace chiave di lettura per l’elaborazione di progetti volti a valorizzare il patrimonio storico ed i fondi speciali che esse conservano. Tali biblioteche di ateneo si trovano in dialogo da un lato con comunità internazionali di saperi e conoscenza, dall’altro con il territorio nel quale operano; il patrimonio storico e speciale rappresenta un mezzo efficace per rafforzare le potenzialità culturali dei loro pubblici: non solo studenti e personale dell’Università ma anche pubblici non accademici. La relazione tenterà una riflessione sul tema nell’ottica di una risposta alle istanze della Terza Missione; nel contempo, si focalizzerà sul contributo offerto a supporto della società auspicata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, rispetto alla valorizzazione della diversità culturale nell’ambito dell’azione della cultura per lo sviluppo sostenibile. Saranno esaminati casi studio e si proporranno alcune linee operative rispondenti al quadro strategico sopra illustrato.

NICOLA MADONNA, Direttore della Biblioteca di Area Umanistica, Università di Napoli Federico II
Una biblioteca accademica in una Reggia del ‘700. Tentativi di innovazione, tra slanci e battute d’arresto

La Biblioteca di Area Agraria dell’Università di Napoli “Federico II” ha sede nella splendida cornice della Reggia di Portici, costruita nel 1738 per volere del re di Napoli Carlo III di Borbone. Nonostante alcuni limiti intrinseci (uno staff esiguo e la lotta continua per trovare nuovi spazi per la crescita delle collezioni e per le esigenze degli utenti), nel 2017 la Biblioteca ha attivato una convenzione con il Centro museale MUSA dello stesso Ateneo finalizzata ad una collaborazione volta al recupero e alla valorizzazione del patrimonio – non solo librario e documentale – della Reggia, sede prima della Regia Scuola Superiore di Agricoltura ed oggi del Dipartimento di Agraria. Dopo quattro anni quali conclusioni si possono trarre? Scommessa vinta? Proviamo a tracciare un bilancio senza omettere le numerose difficoltà incontrate e le altrettanto numerose battute d’arresto.