
LA VALORIZZAZIONE DEI FONDI SPECIALI NELLE BIBLIOTECHE ACCADEMICHE PER LA RICERCA SCIENTIFICA
Josep Torn Poch, Library Director at European University Institute, Fiesole, presenta il progetto Liber
Introducono
PAOLO TINTI, Università di Bologna
ANNA BERNABÈ, Università degli Studi di Ferrara
Orizzonti strategici
Modera: PAOLO TINTI, Università di Bologna
PAOLO GRANATA, University of Toronto
Biblioteche nel Metaverso: Dante e la realtà virtuale [in collegamento da remoto]
MARÍA EUGENIA LÓPEZ VAREA, Servicio de Biblioteca de la Universidad Pontificia Comillas, Madrid; Grupo de Trabajo Patrimonio Bibliográfico de REBIUN
El Grupo de Trabajo de Patrimonio Bibliográfico de REBIUN y la investigación científica
El Grupo de Trabajo de Patrimonio Bibliográfico de REBIUN es un grupo estable de la Red de Bibliotecas Universitarias españolas (REBIUN), constituido en estos momentos por 16 representantes de bibliotecas universitarias con fondos patrimoniales. Su objetivo es la difusión y conservación del Patrimonio Bibliográfico universitario para contribuir al conocimiento, la docencia y la investigación.
FABIO FORNASARI, CNR-IRPPS – Istituto di Ricerca per le Popolazione e le Politiche Sociali; Museo Tolomeo, Istituto dei Ciechi «Francesco Cavazza», Bologna
Spazi, materiali e strumenti per l’esplorazione della conoscenza in contesti scientifici
Q&A
Fare luogo per la cultura
Accessibilità e inclusione sono il risultato di un processo in continua evoluzione.
Fare luogo è donare possibilità, promuovere la diversità. È l’obiettivo di una intenzione che prima ancora di abbattere le barriere le previene, crea spazi di libertà, spazi per muoversi, per pensare, conoscere, esprimersi e partecipare. Fare luogo è creare spazi di relazione che promuovono la diversità e la sostenibilità.
Risorse e potenzialità
Modera: VITTORIO PONZANI, Vicepresidente nazionale AIB
ELISABETTA ZONCA, Biblioteche, Università della Svizzera italiana; Commissione AIB biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore
Tra architettura e urbanistica. Ricerca scientifica e valorizzazione del Fondo André Corboz (1928-2012)
Il lascito del professore svizzero André Corboz (1928-2012), custodito dalla Biblioteca dell’Accademia di architettura di Mendrisio dal 2015, ha dato vita ad un fondo di persona rilevante per l’istituzione, sia dal punto di vista patrimoniale che scientifico.
L’arrivo di libri, di un consistente archivio cartaceo, di una collezione di fotografie uniche e di materiali iconografici che spaziano dalle cartoline alle litografie, comprendendo delle pitture su carta. Di fronte a questa pluralità di materiali è stato necessario riflettere sul concetto di accessibilità degli stessi, al fine di ottimizzare la comunicazione del posseduto e l’accessibilità dei documenti stessi, come primi, essenziali passi per la valorizzazione culturale, comprendendo anche l’utilizzo nella ricerca accademica.
Il Fondo Corboz fin da subito ha suscitato interesse tra i ricercatori interni all’Accademia e tra i suoi allievi sparsi nelle università svizzere, stimolando ricerche che hanno portato alla stesura di alcuni saggi, a un laboratorio didattico, all’organizzazione di una tavola rotonda e un convegno dedicati, a due esposizioni, un sito internet, mentre ancora si lavora a un progetto di ricerca più approfondito.
In biblioteca ha ispirato nuove procedure gestionali, sia per il trattamento della componente libraria, sia per la documentazione archivistica. La ricaduta più palese riguarda il trattamento del materiale fotografico, la cui ampiezza quantitativa ha reso giustificabile la nascita di un archivio fotografico digitale, denominato Iconoteca.
FRANCESCA GHERSETTI, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso; Commissione AIB biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore
Fondi speciali, da criticità a risorsa per la ricerca: il ruolo dell’Associazione Italiana Biblioteche
Q&A
Il tema dei fondi speciali è nodale nelle biblioteche, e nelle altre istituzioni che li conservano per la consultazione e l’uso; è nodale sotto diversi profili perché tocca varie questioni fondative: cosa intendiamo per fondi speciali, perché la loro “specialità” li rende “critici” da gestire, quale uso possiamo, dobbiamo, vogliamo farne nel contesto dei servizi all’utenza, così da farli diventare “risorsa” preziosa ma anche, forse, necessaria e obbligata, nei nostri istituti. E, in tutto questo, è opportuno interrogarsi su quale ruolo competa all’associazione professionale nel definire, certificare, aggiornare le competenze necessarie a chi si occupa di fondi speciali.
Break
Esperienze e modelli
Modera: ANNA BERNABÈ, Università degli Studi di Ferrara
GIACOMO NEROZZI, Biblioteca Universitaria di Bologna, Università di Bologna
Oltre la conservazione: le raccolte speciali della Biblioteca Universitaria di Bologna per la ricerca
In anni recenti, attraverso un travagliato e non sempre lineare iter amministrativo, la Biblioteca Universitaria di Bologna è transitata dalla gestione ministeriale a quella universitaria. Il processo ha portato a una riflessione, non ancora conclusa, sul nuovo ruolo al quale l’istituto è chiamato, in un contesto nel quale le tradizionali pratiche biblioteconomiche si fondono con i progetti di ricerca e con le istanze crescenti della “terza missione” accademica. Il Centenario aldrovandiano si pone come esempio di buona pratica e di mediazione fra le diverse spinte propulsive.
MARIA ROSARIA CALIFANO, Centro Bibliotecario di Ateneo, Università degli Studi di Salerno
Il Fondo Domenico Rea presso l’Università di Salerno, un progetto condiviso di conservazione, valorizzazione e ricerca
La progettazione, la cura, la valorizzazione dei fondi di persona in una biblioteca accademica a supporto della Ricerca
CLAUDIA PIERGIGLI, Centro APICE, Università degli Studi di Milano
Il Centro APICE a Milano: interazione tra archivi e biblioteche per la ricerca scientifica
Nasce nel 2002, Il Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano, con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare fondi bibliografici, iconografici, archivistici che si incrociano e si confrontano con la storia del ’900 e della sua industria editoriale.
In questi anni ha raccolto oltre 70 fondi archivistici di eccezionale valore culturale e circa 130.000 volumi rari e preziosi.
Molteplici le attività intraprese per supportare la ricerca scientifica attraverso il ricco patrimonio conservato: a partire dalla messa a disposizione dei materiali nel minor tempo possibile con la catalogazione e la pubblicazione on line degli inventari all’organizzazione di laboratori e lezioni; dalla partecipazione a progetti di ricerca locali e nazionali alla realizzazione di mini siti e ancora dall’adesione a manifestazioni nazionali volte alla divulgazione e all’approfondimento di tematiche al prestito di documenti per la realizzazione di mostre e documentari.
La fitta interazione tra archivi e biblioteche che l’archivista e il bibliotecario cercano di far emergere con gli strumenti a loro disposizione hanno permesso al modo accademico di studiare, analizzare, investigare nuovi e originali percorsi di ricerca
BARBARA ALLEGRANTI, Centro Biblioteca, Scuola Normale Superiore di Pisa; Commissione AIB biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore
I fondi speciali come risorsa per la ricerca scientifica. Esperienze di valorizzazione alla Scuola Normale tra meriti e criticità
La Scuola Normale Superiore conserva a partire dalla seconda metà del XIX secolo fondi di personalità appartenuti a allievi docenti e studiosi, legati alla stessa da rapporti scientifici e divenuti illustri nelle varie discipline insegnate alla Scuola, la cui presenza ha attratto significativi studi, progetti e ricerche. L’intervento ripercorre alcune esperienze e progetti di ricercs, che hanno utilizzato fondi speciali della Biblioteca, sottolineandone i meriti oltre alle criticità da superare perché si trasformino in effettiva valorizzazione dei fondi stessi.
Breve presentazione della Bibliografia Ragionata e della traduzione in italiano del documento IFLA Competency Guidelines for Rare Books and Special Collections Professionals (2020) e conclusioni a cura dei partecipanti al Tavolo di lavoro.
RITA BERTANI – CHIARA CAUZZI – STEFANIA GIORDANO – NICOLA MADONNA – ROBERTA MORO – FIAMMETTA SABBA – LINDA SPINAZZÈ –
SILVIA TRIPODI
Coordinatori: PAOLO TINTI, Università di Bologna, e ANNA BERNABÈ, Università degli Studi di Ferrara