
LA DISINFORMAZIONE NELL’INFOSFERA: QUALE RUOLO PER IL BIBLIOTECARIO
Sessioni a cura dei gruppi di lavoro con il coordinamento della direzione scientifica
Introducono e coordinano
MATILDE FONTANIN, bibliotecaria e ricercatrice presso La Sapienza Università di Roma
VIVIANA VITARI, bibliotecaria e formatrice
Screen generation? Couch potato? Influencer a oltranza? Nulla di ciò. Da bibliotecari possiamo contribuire con alcuni sistemi di fact checking e tanta intuizione investigativa con l’obiettivo di riordinare le notizie e verificare le fonti. Possiamo operare per sospendere a tratti quella catena che fa della disinformazione un persuasivo congegno mediatico. Durante il workshop non si intende trattare blockchain o istruire sui tool di ricerca, ma far giocare – tramite 3 brevi artifici ludici (da svolgere individualmente) – intorno ad alcune criticità: gli stessi potranno essere riproposti ai nostri pubblici o nelle attività di information literacy, tenendo presente che la consapevolezza informativa è la prima competenza da padroneggiare. Andando per ordine, affronteremo la responsabilità digitale riferendoci alla recente traumatica esperienza della pandemia per indicare alcune risorse cui attingere informazioni certificate sul virus; in seconda battuta valuteremo che cosa significano complotto ed errore interpretativo; per finire rifletteremo su come fare “surf” etico rispetto anche ai recenti e complessi avvenimenti mondiali. L’espressione “fake news/notizie false” non può essere solo una “buzzword”, cioè una di quelle parole di cui si è perso il significato più proprio nella sua espansione internazionale. Disinformazione e mala informazione sappiamo che sono nocive, ma è necessario che diventino letali?
Seguono tre lightning talks, ciascuno seguito da attività interattiva con il pubblico.
A tutti i presenti è richiesto l’uso del proprio smartphone dotato di connessione dati.
- Information literacy
MARIA SQUARCIONE con ANGELA GATTI
- Disinformazione
DAMIANO ORRU con ANNA GAMERRO
- Etica
FEDERICO MESCHINI con BEATRICE LO GIUDICE
Conclusioni