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L’ITALIA DELLE BIBLIOTECHE

Scommettiamo sul futuro nel 150º anniversario dell’Unità d’Italia

Nel marzo 2011 raggiungeranno il loro apice le celebrazioni del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, che venne proclamata il 17 marzo 1861. Centocinquanta anni dopo, il Convegno delle Stelline vuole dedicare i propri lavori a questa importante ricorrenza scegliendo come tema portante L’ITALIA DELLE BIBLIOTECHE.

Nonostante il genetliaco del nostro Stato si presti a riflessioni di natura storica, il convegno intende innanzitutto fare il punto della situazione attuale del mondo bibliotecario italiano, evidenziando in particolare il significato e i modi dell’appartenenza ad una specifica dimensione nazionale, con lo sguardo rivolto al futuro.

Esiste una “italianità” delle biblioteche? A partire da questo duplice interrogativo, che in realtà sottende la vera questione del nostro carattere nazionale e ci coinvolge tutti come cittadini prima ancora che come attori del mondo bibliotecario, gli interventi previsti per questa edizione delle Stelline punteranno ad articolare le loro riflessioni attorno ad alcuni nuclei tematici, correlando approfondimenti di carattere storico con le analisi del presente, al fine di cogliere le prospettive (cioè “scommettendo sul futuro”, come recita il sottotitolo). In altre parole: un percorso critico tra passato, presente e futuro che contribuisca a focalizzare l’anomalia del sistema bibliotecario italiano per come è venuto formandosi e a individuare possibili linee di sviluppo.

Centrale il tema dell’”unità”, a cominciare da un esame puntuale di come le difficoltà e le carenze che hanno accompagnato la realizzazione dello Stato unitario abbiano avuto un riflesso anche in ambito biblioteconomico, a cominciare dalla considerazione delle innegabili differenze esistenti nel nostro Paese tra Nord e un Sud anche per le biblioteche in termini di varietà e qualità dei servizi erogati ai cittadini. Si discuterà dunque di come arrivare a ridisegnare un sistema bibliotecario più armonico, fondato su nuovi modelli e strategie di cooperazione.

Il “tema dell’identità” costituirà un altro argomento ineludibile, nella consapevolezza che occorre rilanciare il dibattito storiografico sulle biblioteche italiane onde proporre per il presente uno o più modelli di biblioteca compatibili con il sostrato culturale che ci caratterizza e non meramente importati dall’estero. E in questa occorrerà interrogarsi su come il mondo bibliotecario italiano ottica è in grado di svolgere un ruolo a livello globale contribuendo con la propria specifica cifra culturale. Il valore della “glocalità” si realizza infatti quando si dimostra la capacità dei soggetti in campo di dialogare senza disperdere il proprio patrimonio identitario in un mélange indifferenziato e, tuttavia, senza che questo patrimonio diventi pretesto per richiudersi in uno sterile localismo.